Anche quest'anno, con l'arrivo della stagione primaverile si è scatenata la corsa ai rimedi drenanti, snellenti, rivitalizzanti, depurativi... ma poi funzioneranno? Cosa sappiamo veramente sul processo di detox del nostro organismo? Il punto della situazione sul mondo delle tossine per imparare a fare una depurazione vera e consapevole.
Il termine detox è di derivazione anglosassone e rappresenta la forma abbreviata della parola detoxification, cioè il processo di disintossicazione dell’organismo da scorie e tossine. Una parola che negli ultimi anni ha conquistato fette crescenti di popolarità negli ambiti più svariati, dalla medicina estetica alle riviste di moda, dalle palestre alle trasmissioni di cucina, per non parlare dell'ambito più strettamente relazionale, in cui un periodo di social detox oggi non si nega praticamente a nessuno.
Ma al di là delle mode e dei trend, il significato profondo della parola detox nasce storicamente per un motivo ben preciso, ossia in risposta al concetto di tossina, che Treccani stessa definisce come sostanza biologica la cui influenza sugli organismi viventi, anche a minime dosi, risulta dannosa. La tossina, insomma, fa la parte del cattivo e ci rimanda automaticamente a qualcosa di sbagliato, fuori posto, tossico e pesante, e va eliminata senza appello.
Ebbene, ora per molti di voi quello che sto per scrivere risuonerà senz'altro controcorrente, ma è importante partire da un punto saldo reale e sfatare un mito che rischia di fuorviarvi dal vero senso della detox, non tanto perché questa pratica sia utile all'economia del corpo, ma affinché prima di tutto non risulti dannosa. Siete pronti?
Primo assunto fondamentale: la tossina di per sé è assolutamente fisiologica e sana, frutto dei processi biochimici del tutto routinari e prevedibili compiuti dal nostro organismo. Senza troppo addentrarci nei meccanismi in dettaglio, ci basti ricordare che il corpo rappresenta una vera e propria officina il cui processo metabolico è un continuo alternarsi di fasi acide e alcaline. Le fasi acide si occupano di scomporre e digerire ciò che introduciamo all'interno del nostro organismo (cibo, acqua, farmaci...), ma anche di sanificare (non dimentichiamo che a pH acido molti batteri cessano di svilupparsi). Le fasi alcaline servono invece ad assorbire i micronutrienti necessari, mineralizzare e drenare le scorie prodotte dall'intero processo. Avete capito bene: il nostro corpo produce tossine come risultato delle sue numerose reazioni biochimiche.
LA METAFORA DEL GRATTACIELO.
Immaginate che il vostro organismo sia un altissimo grattacielo newyorkese, in cui ad ogni piano ogni giorno lavorano tantissimi impiegati, ciascuno seduto alla propria scrivania, tutti intenti a produrre per l'azienda che li ha assunti.
Nel corso della loro vita lavorativa, ogni giorno gli impiegati si "smazzano" quintali di email e telefonate, compilano report e documenti, portano avanti progetti complessi, partecipano a meeting con i loro capi e fanno del loro meglio affinché l'azienda produca utili. Permetterli in condizione di lavorare al massimo delle loro possibilità, l'azienda mette a loro disposizione ambienti salubri, con un buon ricircolo dell'aria, climatizzatori, pannelli fonoassorbenti, fonti luminose adeguate, aree di svago, mense. Le postazioni sono moderne, dotate di sedie ergonomiche, computer con salvaschermo, mouse a prova di tunnel carpale (!). Quando vanno in pausa, gli impiegati usufruiscono del bagno, consumano i loro pasti, accumulano rifiuti che prontamente ogni sera vengono portati via dagli addetti alle pulizie insieme al resto dei rifiuti prodotti nella giornata lavorativa (carte e documenti da smaltire, toner esausti...). Gli stessi addetti alle pulizie si occupano di sanificare gli ambienti e di mantenerli efficienti insieme alla squadra dei manutentori, a loro volta specializzati nel campo elettrico, idraulico, meccanico e tecnologico.
Cominciate a capire dove voglio arrivare, vero?
Il grattacielo rappresenta il nostro organismo, gli impiegati sono le nostre cellule, ciascuna con il proprio compito specifico. Addetti alle pulizie e manutentori sono cellule specializzate che fungono da spazzini (in genere appartengono al sistema linfatico e immunitario, sono presenti un po' in tutti gli apparati e tessuti). L'intero sistema di produzione aziendale è strutturato in modo da produrre naturalmente una parte di scorie e rifiuti. Proprio come gli impiegati della nostra metafora, quando le cellule dispongono di una materia prima buona, producono un'energia migliore, fanno meno fatica e con meno rifiuti (una quota deve per forza esserci, come abbiamo visto, è fisiologica!). Se invece le cellule lavorano in una struttura sporca e fatiscente, con strumentazioni obsolete e scassate, dovranno fare una fatica maggiore per portare a casa un risultato di qualità, col rischio di non vedere nemmeno l'ombra del bonus di fine anno!
Ma pensate un po' se, di colpo, gli addetti alle pulizie decidessero in massa di prendersi improvvisamente una vacanza e non ci fosse più nessuno a rimuovere la spazzatura e sanificare gli ambienti... nel giro di poco l'ambiente diverrebbe saturo di sporcizia, con l'aria irrespirabile e sarebbe complicato portare avanti le attività lavorative, non trovate?
LE TOSSINE FANNO PARTE DEL NOSTRO METABOLISMO
Cominciamo allora a sottolineare due assunti fondamentali.
- Mantenere l'organismo pulito e funzionale ci consente di farlo funzionare al massimo delle sue possibilità con un enorme ritorno in termini di energia e prestazioni cognitive (devo ancora trovare qualcuno che scelga arbitrariamente di vivere costantemente con la prima marcia inserita: stanco, abbacchiato e con la mente annebbiata).
- Affinché un organismo sia vitale (ovvero ricco di energia che lo mantiene in vita) deve necessariamente produrre una buona quantità di tossine dette endogene (gli acidi) a seguito del suo metabolismo basale: respirare, dormire, mangiare, tutte attività che ricadono sul metabolismo basale, ovvero necessarie alla sopravvivenza. Gli acidi sono fondamentali al buon funzionamento dell'organismo purché rimangano entro determinate soglie a cui l'organismo riesce a far fronte convogliandoli verso le principali vie di eliminazione (gli organi emuntori: fegato, intestino, polmoni, pelle, reni). Quando invece le soglie vengono superate, anche a causa delle tossine esogene (vale a dire quelle introdotte dall'esterno attraverso l'alimentazione, i farmaci, l'inquinamento), il sangue va incontro a una saturazione acida che può essere neutralizzata solo attraverso l'erosione delle riserve di minerali ossee: è il sistema tampone, che sottraendo calcio alle ossa nel tempo conduce prima ad osteopenia e poi ad osteoporosi.
E non è tutto. Infatti, dall'unione di acidi (le tossine) e minerali (il calcio sottratto alle ossa) si creano sali, cioè vere e proprie scorie che a non vengono espulse con la stessa facilità con cui l'organismo espelle le tossine, e che quindi finiscono per depositarsi nei tessuti, creando accumuli.
Tra le spie di scorie in eccesso nell'organismo troviamo una serie di sintomi cronici quali ad esempio:
- cattiva digestione
- stitichezza/feci sfatte (disturbi dell'alvo)
- stanchezza fisica e mentale, costanti
- addome e/o gambe gonfie
- bocca amara
- pelle spenta, capelli deboli e fragili
- sfoghi cutanei
- cefalee
- sensazione di sabbia negli occhi
- risvegli notturni
COSA VUOL DIRE FARE DETOX
Volendo tirare le somme di quanto detto sino ad ora, una detox vera ed efficace consiste non tanto nell'espellere le tossine ordinarie, quanto nello smobilitare le scorie depositate nei tessuti (principalmente, ma non solo, in quelli adiposi e nelle articolazioni). Si tratta chiaramente di un lavoro prospettico, che si svolge nel tempo perché i risultati non possono essere immediati, ma anche personalizzato, perché deve necessariamente tener conto della singola persona, del suo stile di vita, di come si nutre, del suo livello di stress ossidativo (che varia con l'età, la professione e molto altro). Una buona detox, poi, non può prescindere da un'osservazione cosciente dei segnali che ci invia il corpo.
FARE UNA DETOX EFFICACE IN 3 PUNTI
1) Una buona detox non può prescindere dal prefiggersi di mantenere le nostre riserve minerali piene ed agili, massimizzando l'assimilazione attraverso l'alimentazione. Garantire il corretto apporto di calcio, silicio ed altri minerali importanti per l'attivazione degli osteoblasti (le cellule specializzate nella costruzione del tessuto osseo) permette sia di mantenere le ossa salde e forti, sia di espellere gli acidi senza creare gli accumuli di deposito visti in precedenza. Viceversa quando un corpo è acido, smaltisce le tossine con difficoltà. Tra i sintomi di una scarsità delle risorse minerali troviamo soprattutto: pelle priva di tono ed elasticità, unghie deboli, denti fragili (gengive infiammate), capelli fragili e radi, ritenzione idrica, arteriosclerosi, patologie vascolari.
2) Garantire un sano funzionamento degli organi e della circolazione.
Quando un organo presenta un danno, una lesione o una intossicazione non è in grado di drenare tossine. In questi casi non ha senso attivare una detox: rimettere tossine in circolo senza che l'organismo sia in grado di espellerle equivale a creare un danno ancora maggiore. Occorrerà allor rimandare la detox fino al termine dei processi rigenerativi, opportunamente strutturati con protocolli ad hoc.
3) Favorire la guarigione sostenendo il totale smaltimento delle scorie (fase di espulsione). Se la detox è parziale, contribuisce al mantenimento di una condizione di tossicità che interferisce con tutti i meccanismi di autocura e guarigione presenti nell'organismo. Sarà quindi importante implementare uno stile di vita sostenibile che permetta di minimizzare l'introito delle tossine endogene.
Quando le fasi 1 e 2 avvengono correttamente, il corpo avvicina naturalmente le tossine alle vie di espulsione. Quando ci troviamo in presenza di parti del corpo particolarmente rigide e dolorose, significa che sono povere di acqua e ricche di scorie che provocano infiammazione. Una corretta idratazione, il massaggio e la respirazione profonda permettono di mantenere mobili e vitali le nostre acque interne in tutti i distretti del corpo.
Non dimentichiamo infine i benefici sottili di una detox ben fatta, il cui scopo ultimo è di eliminare ciò che non serve più, anche a livello psichico, in quanto ottimizzando tutti i nostri processi biochimici, contribuisce a donare chiarezza e lucidità mentale, oltre a promuovere un'efficacia a livello biologico che apporta ordine anche in senso evolutivo. Ma questa è un'altra storia... [to be continued]
Bibliografia di approfondimento
. Deborah Pavanello - La depurazione, liberarsi dalle tossine per vivere in forma, Xenia Edizioni, 2017
. Stefano Berlini, Salvatore Satanassi - Detox 2.0, la disintossicazione come via di guarigione ed evoluzione, Humus Edizioni, 2022
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Alessia Dondero
Naturopata e Operatore Discipline Bionaturali
disciplinata alla legge 4/2013
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